Quando i progetti creano disturbo.
Quando i progetti creano disturbo. Il forte desiderio di andare, che coglie ogni persona al momento della partenza per un viaggio di piacere quando dal ponte di una delle navi da sogno divenute simbolo del lusso e dell'evasione, sarà acuito quando girando lo sguardo potrà ammirare il panorama vetero industriale di Marghera. Così come sarà acuito il senso di tristezza che prenderà al ritorno il crocerista ripresentandosi la stessa squallida vista che lo richiamerà bruscamente a una realtà magari a lui famigliare anche a casa propria. Ma dove si è mai visto che disponendo di una casa signorile si ricevano gli ospiti facendoli accomodare attraverso la porta di servizio in un misero stanzino? E con Venezia proprio là, appena oltre lo sguardo! Per giustificare tutto ciò si ricorre ad argomenti pretestuosi. Cosa mai si propone, quando si indica come provvisoria, la misura alternativa di Marghera per eliminare il passaggio delle grandi navi dal bacino di San Marco? Non è forse lecito pensare che l'attuale classe politica si sia adoperata per il passaggio delle navi sotto le 96 mila tonnellate e di tutte le altre minori per avere il pretesto in tal modo di schivare la responsabilità di una scelta in grado di saper vedere lontano? A mio modo di vedere, senza però condividere, l'Autoritè portuale almeno un fine dichiarato se lo pone: guadagnare! Fine da non considerarsi tanto nobile se lascia i danni e le spese sulla groppa della città, ma con la scelta che si propone a Marghera non si assolve in modo decoroso al dovere dell'accoglienza verso i croceristi, si lascia praticamente inalterato il danno ambientale nei suoi vari aspetti per la limitatezza del provvedimento e risulta essere di impiccio nel tenere accostate le attività turistiche con quelle, anche pericolose, legate ai traffici commerciale e industriali ai quali ostacolerebbe ogni prospettiva di auspicabile sviluppo. Una breve chiosa a chi sostiene che il passaggio delle grandi navi non comporterebbe rischio di collisioni con le rive dal momento che il ciglio fangoso dei canali sarebbe in grado di farle arenare. Non solo è una informazione gratuita ma pone in evidenza che proprio le navi di stazza ridotta sarebbero più pericolose in quanto il minor pescaggio consentirebbe a queste di superare quel ciglio fangoso del quale tutti sappiamo che ben poco ne esiste ancora. Siamo in presenza, è evidente, di scarsa consapevolezza che in mancanza di piani di sviluppo a lungo termine, in grado di dare risposte globali a tutte le tematiche su Venezia, non sarà neanche conveniente e opportuno proporre e pianificare soluzioni tampone per questo o quello. Oltretutto si potrà sempre essere daccapo con altre urgenze perdendo di vista la strada giusta avendo buttato soldi, tempo ed energie inutilmente, magari conbinando danni ulteriori come a tutt'oggi avvenuto. Ieri si dice che sono stati imprevidenti perchè non sapevano, non è una buona ragione per continuare oggi con tale inganno. Ora chiedo se qualcuno sia in grado oggi di indicare un progetto globale da realizzare poniamo in venti anni, e dal quale far discendere le indicazioni guida per eseguire dei programmi urgenti, quali oggi rappresentati dalla necessità di spostare il traffico delle grandi navi dal bacino di San Marco, domani chissà per cos'altro. A questo punto non posso che esprimere tutto il mio rammarico denunciando i media nell'ignorare le proposte contenute nel mio "piano per la salvaguardia globale di Venezia e della sua laguna", nonchè delle misure urgenti per la questione grandi navi che, al pari di altre proposte, sono state presentate, ricevute e protocollate dagli organi istituzionali preposti alla salvaguardia di Venezia. Hanno pure esse tutto il diritto di essere confrontate pubblicamente con le altre proposte sul tappeto anche per dare doveroso seguito al dettato della Camera del Senato. E così come ho sempre potuto argomentare le mie osservazioni verso altre soluzioni, tramite questa rubrica, così sarebbe opportuno fosse fatto anche nei miei riguardi senza rimanere nascosti dietro comodi o peggio, sospetti e compiacenti silenzi.Forse sono di troppo? Forse reco disturbo a qualcuno?

<< Indietro