Relazione sul sollevamento delle paratoie del Mose alla bocca di Malamocco
La prova di sollevamento di tutte le paratoie del Mose alla bocca di porto di Malamocco, eseguita nei primi
giorni di Dicembre 2019, il cui risultato stato salutato pressoché all'unanimitå molto positivamente nonostante
sia stata eseguita in modo frazionato ed in condizioni meteo non avverse, ha messo in evidenza a mio parere,
proprio il verificarsi della peggiore delle ipotesi. Ora se con tale giudizio positivo, da parte dei
responsabili del Mose, si inteso tranquillizzare l'opinione pubblica ancora scossa dalle ultime alte maree
eccezionali, riservandosi ovviamente di eliminare le incertezze funzionali verificatesi, l'iniziativa benvenuta,
ma ml fa sorgere un dubbio! Ho la sensazione che non sia stato considerato a sufficienza il pericolo cui si
andrebbe incontro non giå se non si alzasse simultaneamente al momento opportuno tutta la schiera di paratoie,
rimanendo esse sul fondale nei loro alloggi(succedesse cid per Venezia sarebbe la norma ), ma se in caso di
acqua alta sostenuta, accompagnata da forte vento, rendendosi necessario sollevare le paratoie del Mose e
qualora una si rifiutasse di farlo, non avere la consapevolezza di un pericolo maggiore. Risulta evidente che
attraverso quel varco lasciato aperto dalla paratoia rimasta abbassata, andrebbe ad incanalarsi tutta l'acqua
che premerebbe su tutte le altre paratoie. Diciamo che avremmo la pressione prevista per essere fronteggiata da
venti paratoie per un fronte di circa 400 metri, che andrebbe ad infilarsi in un varco di appena 20 metri. Le
paratoie, nella loro progettazione, sono state certamente previste per resistere alle sollecitazioni frontali
dovute alle oscillazioni che il mare grosso potrebbe anche portare ai temuti fenomeni di risonanza, ma
certamente non sono state previste per resistere alle sollecitazioni torsionali a cui verrebbero sottoposte per
il violento passaggio dell'acqua lateralmente attraverso uno stretto varco. Di conseguenza, dapprima le due
paratoie ai lati del varco e poi forse altre senza poter ipotizzarne quante, dipendendo dalla velocitå del vento
e della marea, potrebbero essere strappate via con effetto simile allo scorrere di una cermera lampo, potendo
procurare danni incalcolabili a tutta la struttura a cui sono incernierate.
Una tale evemenza non si limiterebbe a recare danno al sistema, ma lo scorrere impetuoso della
massa d'acqua che si inoltrasse in laguna, trascinandosi una o piü paratoie, che giå ben grave
sarebbe avvenendo alla bocca di Malamocco, risulterebbe devastante se avvenisse alla bocca di
Lido. Si pensi solo all'effetto tsunami sulla navigazione lagunare! Accanto alla meticolosa e
puntuale gestione dell'apparato Mose, reputo a mio avviso imprescindibile prevedere una diversa forma di difesa
che possa entrare in simbiosi con il medesimo per renderlo meno indispensabile e, qualora entrasse in crisi,
limitarne i danni.
La mia relazione " Nuovi interventi per ottenere la moderazione delle acque alte a Venezia in
autonomia dal Mose" fatta giungere alle Autoritå competenti, proprio a questo mira.
In breve,limitandomi alla descrizione seppur sommaria del solo intervento alla bocca di Lido, ho
indicato una riduzione della soglia di accesso non inferiore alla metå della attuale, e la creazione di
scabrositå sui canali navigabili che da tale bocca si diramano in laguna. Tali scabrositå, quali grossi accumuli
fangosi creati in volumetrie variabili dovranno essere posizionati in modo tale da formare turbolenze, che
entrando in contrasto tra loro sarebbero determinanti al rallentamento della massa d' acqua. E per far fronte
anche ad una eventuale situazione come descritta in caso di mancato funzionamento di una sola paratoia, onde
sostenere l'impeto dell'onda che sarebbe tale da spianare le scabrositå degli accumuli fangosi, quest'ultimi
dovrebbero essere formati da fanghi contenuti in grosse sacche. Tale procedura darebbe la possibilitå di
utilizzare il materiale depositato nell'isola dei fanghi a Marghera , tra l'altro non piü in grado di svolgere
la sua funzione per saturazione. Il presente intervento ricavato dalle tesi e soluzioni ben piü ampie che ho
proposto nella mia relazione sopraccitata sulla necessitå di non affidarsi al solo Mose.
Gino Gersich
autore di proposte alternative sulla Salvaguardia e sulle grandi navi.