Cartina geografica dell’ampliamento del porto grandi navi e relazione
La riunione del Comitatone del 7 Novembre 2017. che avrebbe dovuto indicare
un nuovo percorso per spostare le grandi navi dal Bacino di San Marco e dal
canale della Giudecca, mi aveva indotto a presentare una soluzione alternativa
di cui riporto alcuni passaggi qui di seguito. Vengo al punto. Ben consapevole
dei lunghi tempi necessari per arrivare ad una soluzione radicale che veda l’estromissione
di tutte le navi dalla laguna veneta,sottopongo per le navi crociera, l’adeguamento
della località già ora in utilizzo. Si, intendo proprio l’attuale Marittima!
Nei pressi della quale, ritenuta insufficiente per le future esigenze, sostengo
l’opportunità di creare una nuova banchina ormeggio che si sviluppi oltre l’esistente
isola nuova del tronchetto, nonché della antistante relativa darsena, che potendosi
allungare fin quasi al ponte della libertà, potrà ospitare tre grandi navi,
lasciando al futuro la decisione di allargarsi verso il lato opposto della darsena
delimitato dalla barriera di contenimento dei fanghi, trasformandola in ulteriore
banchina ormeggio da collegare con un piano stradale alla banchina accostata
al tronchetto, unendone le opposte estremità rivolte al ponte della Libertà,
senza ostacolare con ciò l’acceso dal canale V.Emanuele.Il tutto con un programma
di scavi mirato ad incidere minimamente sulle dinamiche idrauliche lagunari,
i cui fanghi di risulta più inquinati ritengo possano essere usati per il riempimento
delle strutture perimetrali della nuova grande banchina, con i meno inquinati
per il tombamento dell’originale ancora esistente canale delle Tresse, e dell’area
paludosa sovrastante il canale Tresse Nuovo. Questi accorgimenti non saranno
forse risolutivi a dare collocazione a tutti i fanghi di risulta dell’adeguamento
del percorso per giungere a Venezia, ma esistono le dichiarazioni rese pubbliche
sulla Nuova del 16marzo 2017 dell’ingegnere Roberto Casarin, già commissario
allo scavo dei canali, che non lasciano dubbi sulla possibilità del loro smaltimento
nel rispetto delle leggi. Oltre ai fanghi, un altro spauracchio che viene agitato
in modo pretestuoso, consiste nell’affermare che l’adeguamento del canale Vittorio
E. sconvolgerebbe in modo grave l’equilibrio idraulico della laguna, al pari
di qualsiasi scavo. Confuto tali timori ! Come tutti sanno, pur non essendo
ancor oggi dopo cinquant’anni di inutilizzo un modesto canale, e dopo che in
precedenza per altrettanti ha sostenuto il peso di tutto il traffico marittimo
di Venezia, ai lati del medesimo bassi fondali c’erano e tali sono rimasti!
Gli squilibri si sono creati in laguna a causa principalmente delle eccessive
soglie d’accesso alle bocche di porto, in particolare di quella di Malamocco,
che hanno portato allo spostamento dello spartiacque più vicino al sopraccitato
canale Vittorio E. e dove, verificandosi per tale motivo un rallentamento della
movimentazione delle maree, sarebbe opportuno attraverso il Tresse nuovo ed
i canali diffusori di marea oltre il ponte della libertà predisposti allo scopo,
dare spinta alle maree in arrivo dalla bocca di Malamocco, per facilitarne l’espansione
in un bacino molto più ampio della sola laguna centrale, arrivando ad interessare
la laguna nord. Con tale soluzione, la città insulare sarebbe in buona misura
risparmiata dai picchi di marea propiziati dal vento di scirocco, consentendo
così minori chiusure del Mose alla bocca di porto di Malamocco, agevolando le
attività portuali. L’intervento in sintesi sopra riportato, redatto all’indomani
della sopraccitata riunione del comitatone, non può ritenersi attualmente esente
da considerazioni dettate dalla calamità del Coronavirus che mi ha obbligato
a delle riflessioni .A mio avviso,considerando che il comparto delle crociere
si presenta oggi molto incerto, sarà da valutare più avanti se ritenere sufficiente
l’attuale marittima, rimandando a tempi migliori l’esecuzione della nuova marittima
oltre il tronchetto.Attesa che non comporta però dover rinunciare a togliere
ora le navi dal bacino di San Marco, quante che saranno!E per far ciò ribadisco
che la miglior soluzione sia, come continuo a ripetere da oltre vent’anni e
ora non più in solitudine,l’accesso in laguna dalla bocca di Malamocco, l’utilizzo
del canale dei petroli adeguato ai nuovi traffici commerciali, fino ad imboccare
il canale Tresse nuovo e tramite il canale Vittorio Emanuele accedere agli approdi
della attuale marittima.
Gino Gersich
autore di proposte alternative sulla Salvaguardia e sulle grandi navi.