Intendo subito precisare che non è mia intenzione occuparmi del realizzo di quanto mi accingo a proporre, ma limitarmi ad indicare le finalità da raggiungere. È innegabile che il turismo di massa “mordi e fuggi”, in alcune sue manifestazioni e periodi stagionali, arrechi notevoli intralci alla città. Risulta assodato che una buona parte dei turisti di giornata, arriva in città con pullman o con autovetture private che vanno a parcheggiare all’isola del tronchetto o nei park di piazzale Roma. Da queste località, parte di loro inizia a sciamare per calli e campielli. Oppure, con i vaporetti del servizio pubblico, si avvia un po’ in ogni dove, ma proponendosi solitamente di arrivare sempre in piazza San Marco. Ad altra buona parte dei turisti giornalieri viene proposto, con i cosiddetti lancioni turistici privati sempre pronti ormeggiati al park del Tronchetto, di recarsi nella riva degli Schiavoni vicino a piazza san Marco, che viene poi raggiunta facilmente con una breve passeggiata. Ma cercare di incrementare tale modalità di arrivo in piazza san Marco, non può essere presa in considerazione a causa dell’ulteriore insostenibile affollamento di mezzi acquei che si verrebbe a creare in bacino di san Marco, e del conseguente altrettanto pericoloso aumento del moto ondoso. La mia proposta mette in evidenza che ove ci fosse una metro lagunare che proponesse di prendersi carico dei turisti fin dal loro arrivo in città e, fuori dal caos abituale provvedesse a condurli in riva degli Schiavoni a due passi da piazza san Marco, gran parte di loro sarebbe ben felice di servirsene. Certo, una metro! Senza creare moto ondoso, ma anzi riducendolo con la soppressione di molte corse di mezzi nautici e senza inquinare con l’utilizzo nella metro di veicoli a trazione elettrica. Considero la riva di san Biasio al termine della riva degli Schiavoni, il punto più idoneo per ospitare il terminal d’arrivo della metro, in quanto si andrebbe con ciò, oltre che facilitare l’accesso in piazza san Marco ed all’arsenale, pure incentivare la frequentazione della zona est del sestiere di Castello in grado di offrire ampi spazi che attendono solo di essere adeguatamente valorizzati. Ma si deve prima regolamentare il flusso dei turisti che giungono al Tronchetto, per avviarli al nuovo terminal di partenza della metro e giungere poi con essa nel cuore della città. Terminal certamente da collocare al Tronchetto, ma non senza aver prima raggiunto degli accordi con le compagnie dei lancioni che curano il servizio di trasporto dei turisti diretti a san Marco. Da tale nuovo terminal, che a mio avviso sarebbe opportuno fosse collocato sul limite del lato Ovest del Tronchetto confinando quasi con il canale Vittorio E.3°, inizierà il percorso della metro nella galleria lagunare che costeggiando l’isola della Giudecca, dopo averne percorso l’omonimo canale e superato il bacino di san Marco, nel giungere all’altezza della riva di San Biasio posta alla fine della riva degli Schiavoni, andrà ad iniziare l’ampia volta verso il proprio terminal. Tale percorso si è venuto a rendere possibile in seguito al divieto di transito delle grandi navi crociera in bacino di san Marco e nel canale della Giudecca. Per il transito delle eventuali navi crociera minori e degli yacht, la soluzione della galleria lagunare per il percorso della metro fino a San Marco non andrà a porre ostacoli, pur riservandomi di illustrare in seguito alcune accortezze per togliere ogni timore di possibili intralci, attuali e futuri. Unitamente a quanto sopra, con la descrizione della proposta a seguire, intendo presentare una seconda soluzione meno impegnativa e costosa, ma pur sempre in grado di ottenere dei notevoli benefici nel disciplinare quel turismo di massa a cui ancora nessuno è riuscito a porre rimedio. Riavvolgendo il nastro, abbiamo preso atto che una notevole massa di turisti di giornata, al loro arrivo, sceglie di utilizzare i lancioni turistici sempre pronti ormeggiati al Tronchetto. Tali mezzi, che andranno ad iniziare quel percorso in canale della Giudecca che li porterà in riva degli Schavoni ed a san Marco, dopo averne percorso un buon tratto, si troveranno a costeggiare la località conosciuta come “alle Zattere” rivolta a sud della città, connotata quale ampia riva sul canale della Giudecca, già percorso dalle navi crociera. In tale località si trova da molto tempo inutilizzato, un grande pontile in cemento ben proteso nel canale, già approdo delle navi crociera di una ex storica compagnia di navigazione. Tale pontile, una volta demolito, offrirà ampio spazio per un nuovo terminal e per la creazione degli stazi e dei pontili destinati ai lancioni a far la spola con i turisti facenti capo al Tronchetto. Il tragitto è abbastanza breve, e certo andrà a creare del moto ondoso, ma in tale località da ritenere sostenibile per le solide rive e perché frequentato da solide imbarcazioni. E pur ipotizzando tariffe più basse dovute al percorso più breve, quanti dediti a tale servizio non avranno a dolersene, per il maggior numero di tragitti che saranno chiamati a svolgere. Qui arrivati e sbarcati dai lancioni, i turisti andranno a servirsi del percorso metro per giungere a San Marco con partenza dal terminal delle zattere, mentre coloro che vorranno seguire un percorso pedonale, saranno gratificati dai vantaggi di arrivare in centro città dalla direzione opposta a quella abituale, meno affollata e non meno attraente. Mi avvio alla conclusione di questa prima presentazione di misure per concorrere a risolvere i problemi sempre incombenti dei flussi turistici a Venezia, con alcune riflessioni che mi hanno indotto a ritenere possibile l’esecuzione della galleria lagunare. Considerando la fragilità dell’ambiente, la galleria che propongo richiederebbe lo scavo di una modesta trincea per essere alloggiata sul fondale. Infatti, utilizzando la notevole profondità del canale navigabile esistente, sarà sufficiente provvedere al livellamento di una fascia di fondale, larga tanto da ricevere tutte quelle componenti prefabbricate in cemento che adeguatamente assemblate formeranno la galleria. Suggerimento fornitomi da quanto eseguito per la collocazione dei “cassoni” del Mose. In tale occasione confido mi sarà concesso di esprimermi su alcune modalità nel procedere, con cui ritengo si possa ottenere una notevole flessibilità operativa tramite il frazionamento del sistema, tale da consentirne il parziale utilizzo a seconda delle esigenze operative del momento. In questa fase esecutiva, cruciale per la buona riuscita dell’opera, sarà da considerare determinante l’incarico ad una azienda che, per le specifiche riconosciute competenze professionali, saprà qualificare al meglio la funzionalità dei mezzi di locomozione. Ho ritenuto opportuno presentare l’ulteriore nuova proposta a seguire, facendo notare di doverla ritenere comunque un allegato subordinato al buon esito delle proposte già sopra fatte conoscere, con l’intenzione di considerarla quale parte integrante del collegamento della metro lagunare tra il Tronchetto e la riva degli Schiavoni anche per coloro che giungono in città con la ferrovia. A tali turisti, spesso desiderosi di arrivare quanto prima in centro città, verrebbe fornito un gran comodo servizio per giungere in tempi brevi al terminal della metro del tronchetto per servirsene. Come rendere facile e veloce tale collegamento con la stazione ferroviaria? C’è da immaginare di piegare a destra dopo scesi dalla gradinata della ferrovia di S.Lucia, dove ci troveremo a superare senza attraversare il ponte della Costituzione, per proseguire poi in una zona molto marginale e ben poco frequentata della città, sconosciuta ai più, giungendo con ciò al termine del canal grande dove dei passaggi sotto alcune arcate del ponte della libertà, consentono di comunicare con quella parte della laguna rivolta là dove si affaccia l’isola del tronchetto. Nella quale isola è stato previsto il terminal della metro lagunare per la nuova regolamentazione dei flussi turistici diretti in centro città. Ed in tale terminal giungerà un mezzo, verosimilmente un tram, che partendo dalla già definita zona marginale della città sconosciuta ai più, consentirà agli occupanti di proseguire per san Marco con la metro lagunare, evitando il percorso in canal grande. Si tratterà di un tram con dimensioni da stabilire, simile è da supporre a quello in servizio di recente tra Mestre e Venezia, con un percorso in superficie sostenuto da alcuni piloni nel breve tratto lagunare prossimo all’isola del tronchetto, mentre per il passaggio sotto una delle arcate del ponte della libertà verrà richiesto un breve sottopasso lagunare di adeguate dimensioni. Da tenere in evidenza che il percorso in superficie non andrà ad alterare il paesaggio già fortemente antropico che connota la località e richiederà opere modeste per la brevità del percorso. Su quanto conto di illustrare ulteriormente sulla modalità di arrivo al Tronchetto, la città si è più volte già interrogata, senza mai aver trovato un punto di convergenza dovuto principalmente alla forte stonatura ambientale in grado di provocare una funivia nel percorrere la laguna aperta, e che invece ritengo sostenibile nella mia nuova proposta. Risale proprio a pochi giorni or sono, a Dicembre del 2022, l’ultimo episodio che ha visto il blocco del traffico sul ponte della Libertà per del ghiaccio che ha fermato il tram, tenendo isolata Venezia. Le cause potrebbero essere state molte altre, ed in più occasioni hanno già creato notevoli intralci. Tra le proposte fatte conoscere per offrire una via alternativa al ponte della Libertà in caso di blocco prolungato del traffico su gomma da o per Venezia, si è arrivati ad ipotizzare un nuovo ponte translagunare affiancato all’attuale, pur di dimensioni più ridotte. Soluzione che non avrebbe convinto, avendo compreso che portare maggior traffico su gomma a Venezia pur su nuove corsie di marcia, oltre che intasare oltremisura l’unica porta d’accesso della città, andrebbe a creare maggiori rischi di interruzioni totali coinvolgendo in caso di gravi eventi, anche le corsie rimaste in funzione per non riuscire a smaltire l’intero traffico che su di esse verrebbe riversato. Altra alternativa per giungere a Venezia, oltre beninteso alla ferrovia, è stata indicata nell’uso di vaporetti, da ultimo proponendo una rotta con capolinea ben oltre l’aeroporto Marco Polo. A tale soluzione personalmente non sarei contrario, avendola già indicata con la creazione di una adeguata via d’acqua che inoltrandosi ben all’interno della laguna nord seguendone la gronda, sarebbe divenuta strumento per vivificare zone lagunari spesso sofferenti di anossia. Mentre l’ipotesi di ricavarne una via di comunicazione con Venezia, a mio avviso, non risponderebbe alle finalità che si vogliono raggiungere. Si trattasse di utilizzare l’iniziativa quale offerta turistica per far conoscere la laguna nel suo intimo, la cosa potrebbe anche essere accettabile, ma certo eluderebbe del tutto la necessità primaria dei molti turisti di giornata che intendono giungere nel centro di Venezia quanto prima. Detto ciò, rimane la necessità di guidare tali turisti proprio davanti al terminal del tronchetto per servirsi poi della metro lagunare che provvederebbe a condurli al terminal di riva di san Biasio a due passi di piazza San Marco e dell’arsenale, nonché indurli ad accedere facilmente agli ampi spazi della zona Est del sestiere di Castello,unica nuova vera prospettiva salvifica per il turismo. C’è da considerare che ogni turista arrivato con la metropolitana lagunare, sarà un turista in meno che andrà ad affollare gli stretti e tortuosi obbligati percorsi per giungere in centro città, compresi coloro che utilizzano i mezzi di navigazione. E allora? Ci si rammenti che all’imbocco del ponte della Libertà esiste la località chiamata “ai Pili”. Sappiamo tutti che è ancor oggi in corso un tentativo, finora non riuscito, di far sorgere in tale località più iniziative, compreso uno stadio sportivo con i relativi park e servizi vari. Richiamo tale progetto per far notare che in tale località la realizzazione di quanto propongo non andrebbe ad incontrare nessuna difficoltà esecutiva, in quanto opere già ritenute da eseguire nel progetto finora rimasto bloccato. Gran parte delle opere già progettate, compresi i collegamenti viari, potrebbero servire pure una adeguata stazione per una moderna cabinovia ad aggancio automatico, quali si trovano comunemente in utilizzo nei comprensori sciistici. Per quale tragitto? Ovviamente quello che seguendo a distanza da stabilire il ponte della Libertà, se non affiancandolo con i plinti di sostegno accostati ai basamenti delle volte delle arcate, andrà a condurre i passeggeri davanti al terminal della galleria lagunare situato al tronchetto! Con tale cabinovia non si andrà ad incrementare il traffico su gomma che utilizza il ponte della Libertà, si eviterà di saturare i parcheggi del tronchetto e di piazzale Roma, si darà modo alle agenzie di viaggi di pianificare gli arrivi delle gite giornaliere di molte associazioni di vario genere, delle comunità diocesane, delle scolaresche, delle gite aziendali e di quanti con anziani o bambini al seguito, verrebbero notevolmente facilitati. L’utilizzo della cabinovia risulterebbe molto vantaggioso, dal momento che pur disponendo di una notevole capacità di trasporto orario, gli arrivi andrebbero a susseguirsi con quote di viaggiatori modeste, evitando assembramenti e consentendo un più rapido e ordinato funzionamento. Si dovrà tenere in massima considerazione i dati sui flussi turistici attuali e tendenziali elaborati dalle istituzioni preposte ad occuparsene, onde verificare le potenzialità che si riterrà di sviluppare con quanto proposto nel nuovo piano logistico del turismo a Venezia presentato dal sottoscritto. Tali potenzialità saranno più facili da raggiungere con la distribuzione dei passeggeri in più mezzi di ridotta portata che poi, quali ascensori, si provvederà al collegamento del piano viario sottostante della galleria con il piano viario pedonale di superficie. Sottolineo che sarà pure mia intenzione proporre di utilizzare mezzi su gomma nella percorrenza in galleria, dotati di un sistema direzionale senza conducente al quale mi sto interessando. La ridotta portata dei mezzi di trasporto ipotizzati, è così voluta anche per renderli più compatibili con sistemi di sollevamento modesti, oltre a rendere più veloce e ordinato il servizio. Qualora fosse deciso di realizzare la cabinovia per collegare la località dei Pili con il Tronchetto, verosimilmente sarà da considerare il realizzo di una seconda linea di metro, da localizzare senza creare interferenze seguendo il tragitto già indicato per arrivare in riva di Biasio, ma anticipandone l’arrivo, potendosi con ciò creare una discontinuità tra dei terminal pur di non eccessive dimensioni. Mi avvio a concludere con delle precisazioni che ritengo debbano essere tenute in evidenza dagli eventuali futuri soggetti intenzionati al realizzo delle opere che ho presentato. Non essendo il sottoscritto un tecnico con competenze specifiche sulle opere indicate, è probabile che possa emergere la necessità di apportare modifiche e migliorie rispetto alle mie indicazioni. Ove le modifiche apportate da chiunque e a qualsiasi titolo, fossero tali da non doversi ritenere oggettivamente determinati sulle finalità generali delle opere che ho indicato, lasciandone sostanzialmente inalterati gli obbiettivi, tali modifiche non saranno da considerarsi motivo per impugnare gli impegni che saranno presi al momento della firma degli accordi tra il sottoscritto autore dell’idea progettuale di cui in oggetto e quale che fosse la controparte che riterrà di occuparsi del suo sviluppo, o con altri soggetti dalla medesima proposti e accettati di comune accordo.
Gino Gersich
Cavallino Treporti 02 Gennaio 2023
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