n.6 - Riflessioni a supporto del “Piano per la Salvaguardi globale di Venezia e della sua laguna”

Intendo, presentato il “piano” sopraindicato, indugiare con brevi riflessioni sulla evoluzione ambientale che non ci è ancora dato oggi poter definire sufficientemente migliorata.

I tempi sono cambiati, mettendo in risalto valori che dovrebbero far considerare la salvaguardia di Venezia e della sua laguna, una delle più emblematiche sfide per offrire testimonianza di voler operare nel rispetto dell’ambiente, senza dover rinunciare allo sviluppo economico.

Venezia è sorta per offrire rifugio dai barbari di allora, ma ancora si è lontani dal ritenerla salva dai turisti di oggi, voluti da molti veneziani incapaci di saperli affrontare.

Si prenda atto che la Venezia che conosciamo non dovrebbe neanche esistere, essendo sorta per necessità incombenti. Solo in tempi successivi è avvenuto il miracolo del suo sviluppo.

Consapevoli del valore delle opere eseguite nel tempo per mantenerla come ancora la vediamo oggi, è da ritenere imperativo non lasciala morire sepolta dalle parole prima ancora che dalle acque!

Ai molti che continuano ad occuparsi di Venezia, rivolgo l’invito a presentare anche soluzioni realizzabili per la sua salvezza, senza limitarsi alle belle parole.

Ciò mi spinge a sollecitare l’esame delle concrete alternative che sono rimaste ignorate.

Perché non ipotizzare che tra queste non ne possano esistere di valide, essendosi constatato che le opere a tutt’oggi realizzate stanno risultando spesso poco soddisfacenti?

Come pure potrebbe emergere la loro inadeguatezza, ma da appurare dopo un serio confronto.

Metto in evidenza che la convinzione di aver messo in sicurezza Venezia con il sistema Mose, comunque con i suoi lati positivi, ha portato a non ritenere necessarie altre iniziative.

Ritengo determinante predisporre piani di interventi alternativi e supplementari che possano indicare, calcoli alla mano, cosa dover fare e quali modalità seguire in tal caso.

La Venezia che oggi ancora ci è dato di vedere, potrebbe anche avere una fine prematura.

È mia opinione che poter vivere in una città resa abitabile in un contesto pur in parte artefatto, si possa ritenere alternativa migliore dal vederla sepolta dalle acque.

Non si creda che debba essere necessariamente un eccezionale aumento del medio mare a devastare Venezia, ignorando cosa aspettarsi da elementi atmosferici propiziati dal clima tropicale che ci attende, qualora risultasse conclamato il modesto aumento dei mari ipotizzato tra non molti anni.

Considero grave che non ci siano studi che prospettino l’esecuzione pur nel medio periodo, di una efficace difesa di Venezia, quale potrebbe risultare una cinta costiera che la abbracciasse per intero, facendo dimenticare gli abituali arenili comunque destinati a scomparire.

Cinta opportunamente attrezzata dalla quale accedere al mare da gradinate, non presenti nei “murazzi” del Lido, da essere riferimento per la protezione delle coste non solo veneziane.

Inoltre, rendendosi necessario poi per Venezia chiudere adeguatamente anche le bocche di porto, si dovrà provvedere al ricambio idrico del raggiunto ridotto contenuto della laguna con l’apporto di acqua di mare attraverso le conche di navigazione esistenti, acqua da riversare poi in mare tramite stazioni di pompaggio. Oltre a regolamentare i corsi d’acqua ancora sfocianti in laguna e completare il progetto di portare gli scarichi fognari in mare aperto, dopo la depurazione.

La nota positiva potrà dimostrarsi il porto, da realizzare su livelli operativi più elevati, che essendo in mare aperto e collegato alla rete viaria ordinaria della terraferma tramite tunnel sub lagunari, non solo manterrà il suo attuale ruolo, ma potrà sopperire ad altri porti in maggiore difficoltà.

D’altronde sappiamo di paesi che devono la loro nascita ed esistenza per aver saputo creare adeguate opere protettive, ora da adeguare per l’aumento del livello dei mari. Siano di esempio!

Con ciò pongo una domanda: è da ritenere possibile affrontare simili piani in fase emergenziale?

Cavallino Treporti Giugno 2024

Gino Gersich
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